Reazioni del Gruppo Verdi/ALE
Elezioni italiane
Philippe Lamberts, co-presidente del Gruppo Verdi/ALE al Parlamento Europeo commenta così i risultati:
"In un Paese dove il 30% delle persone è a rischio povertà o di esclusione sociale e dove la disoccupazione giovanile è al 35% non c'è da meravigliarsi se in molti hanno girato le spalle alla politica tradizionale. E' stato sempre chiaro che lasciare l'Italia da sola con un problema enorme come quello della migrazione sia stato crudele. E ora vediamo bene che è stato anche politicamente poco lungimirante. Il Partito Popolare Europeo dovrebbe considerare attentamente chi decide di chiamare “amici”. Non è la prima volta che si accompagnano all'estrema destra. Come nel caso dell'Austria, la loro alleanza con l'estrema destra ha fatto sfacelo dei valori europei che pretendono di rappresentare e toglie al PPE ogni credenziale di forza pro-europeista."
Ska Keller, co-presidente del Gruppo Verdi/ALE al Parlamento Europeo commenta così i risultati:
"Chiaramente, l' Unione europea non è ancora fuori dal tunnel. Nonostante le recenti vittorie delle forze pro-UE, questo risultato dimostra come non ci sia spazio per sedersi sugli allori. Le prossime elezioni europee saranno essenziali per presentare una visione di un'Unione europea che possa davvero essere una forza positiva per la vita dei cittadini."
Marco Affronte, eurodeputato italiano del Gruppo Verdi/ALE commenta così:
"Il risultato dovrebbe essere preso in serissima considerazione dalle Istituzioni Europee: dalle urne arriva una fortissima richiesta di cambiamento rivolta all'Europa. E' indifferente quale Governo avremo davanti: ignorare il messaggio e continuare ad etichettare Lega e Movimento 5 Stelle come "populismo" non farà altro che continuare a contribuire alla crescita di queste forze politiche. Siccome noi, come Gruppo Verdi nel Parlamento Europeo, continuiamo a considerare l'Unione Europea nel destino del nostro Continente, dobbiamo cominciare a lavorare fortemente per riformare e cambiare l'Europa per avvicinarla alle persone, ai loro bisogni, alla loro richiesta di trasparenza, flessibilità e umanità - rispondendo alle loro speranze e alle loro paure. L'incontestabile successo di queste forze, che considererei più "nazionaliste" e "anti-sistema", ci dicono che gli italiani sono stanchi di questo tipo di Europa. E non possiamo considerare che questo genere di segnali arriva da differenti Paesi: dalla Brexit alla Catalunya, da Le Pen all'AFD in Germania, a fortissimo messaggio arriva qui a Bruxelles: cambiare o morire."