JEFTA: I Verdi/ALE votano "no"
Accordo di partenariato economico UE-Giappone (JEFTA)
Il gruppo Verdi/ALE ha votato contro la ratifica da parte del Parlamento europeo dell'accordo di libero scambio UE-Giappone. Per i Verdi/ALE, questo accordo di libero scambio è in linea con i tradizionali accordi commerciali conclusi dall'UE e non affronta le questioni economiche attuali o le sfide agricole. Si tratta di accordi che aggravano anche la crisi ambientale e democratica.
Per il gruppo Verdi/Alleanza libera europea, la necessaria revisione della nostra politica commerciale richiede accordi commerciali moderni che abbiano come quadro generale gli obiettivi climatici di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite entro il 2030.
Dichiarazione di Marco AFFRONTE, membro Verdi/ALE della commissione per l´ambiente e la salute pubblica:
"L'accordo commerciale UE-Giappone è il più grande accordo commerciale bilaterale mai firmato. Corrisponde a quasi un terzo del PIL mondiale e colpisce più di 600 milioni di persone. Tuttavia, non è stato oggetto di alcuna analisi attenta e completa da parte del Parlamento europeo. I gruppi di maggioranza conservatori, socialisti e liberali di questo Parlamento hanno ceduto alla volontà della Commissione europea e degli Stati membri (Italia compresa) di ratificare rapidamente questo accordo, evitando qualsiasi dibattito pubblico.
Ironia della sorte, questa votazione si svolge al culmine della COP24, quando il JEFTA è ben lungi dall'essere compatibile con l'accordo di Parigi. Ancora più debole dell'AACC sullo sviluppo sostenibile, il JEFTA non protegge adeguatamente i servizi pubblici e le sue disposizioni sui servizi finanziari non sono conformi alle regole introdotte dopo la crisi finanziaria. Le sue disposizioni relative all'ambiente, alla protezione dei lavoratori e alla qualità degli alimenti sono ancora più problematiche di quelle dell'AACC. E, a differenza di tutte le altre disposizioni, non sono punibili in caso di violazione da parte di una delle parti. In altre parole, il capitolo sullo sviluppo sostenibile è uno strumento di comunicazione per l'opinione pubblica, piuttosto che un imperativo.
Infine, la cooperazione normativa - forum informali che convalidano la compatibilità della legislazione con il JEFTA ancor prima che venga approvato - potrebbe offrire ai grandi gruppi privati l'opportunità di bloccare qualsiasi legislazione contraria ai loro interessi o di svelare la legislazione esistente, senza alcun controllo democratico.
Lasciando da parte i loro grandi discorsi sulla regolamentazione della globalizzazione e la lotta contro il riscaldamento globale, la Commissione europea, gli Stati membri e la maggioranza di questo Parlamento continuano la loro corsa cieca in avanti e cedono ai populismi un po' alla volta. Purtroppo, questa è l'ennesima occasione mancata, per la maggioranza politica europea, per tenere conto delle richieste dei cittadini di regolamentare la globalizzazione oltre che delle loro preoccupazioni per l'ambiente".